Era il 1938 quando l’imprenditore Plinio Galbusera stupì il mondo delle due ruote, presentando, al Salone di Milano, il prototipo di una 500 sportiva mossa da un propulsore a otto cilindri a V a due tempi sovralimentato. Plinio Galbusera, che da anni nella sua azienda bresciana produceva moto da speedway, durante una di queste gare incontrò Adolfo Marama Toyo, spettacolare pilota italiano di origine egiziana di questa specialità. Fu proprio Marama Toyo a sottoporre il progetto di quel motore all’imprenditore lombardo che, nonostante le modeste risorse tecniche, non perse tempo e subito lo realizzò. Si trattava di due unità a quattro cilindri accoppiate tra di loro con il cambio inserito tra di esse. Ma l’avvicinarsi del secondo conflitto mondiale, che danneggiò pesantemente lo stabilimento, e la successiva morte di Adolfo Marama Toyo, avvenuta il 30 maggio 1946 in un incidente di gara, obbligarono Plinio Galbusera ad accantonare l’ambizioso progetto.